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Brisighella: il fascino dell'Italia nascosta

Brisighella: il fascino dell'Italia nascosta

Brisighella è un piccolo comune posto sulla via tra Ravenna e Firenze. Si erge ad appena 115 m.s.l.m., proprio alle pendici dell’Appennino Tosco-Emiliano e la sua posizione la rende un luogo ideale per scoprire sia le città artistiche come Firenze, Ravenna o Faenza, tutte raggiungibile con appena un’ora di macchina, sia per scoprire le bellezze paesaggistiche dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Il borgo di Brisighella è così particolare ed affascinante da essere stato inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”. La sua maggiore peculiarità è data dai pinnacoli rocciosi su cui si ergono i tre emblemi cittadini, ovvero: la Rocca Manfrediana, il Santuario del Monticino e la Torre dell’Orologio.
 

BREVI CENNI STORICI SU BRISIGHELLA
Il grazioso borgo risalirebbe alla fine del 1200 quando Maghinardo Pagani, un condottiero, costruì su uno dei tre speroni rocciosi la roccaforte che ancora oggi è l’emblema cittadino.
Nel corso del XIV secolo i Manfredi, nobile famiglia di Faenza, fecero erigere una seconda costruzione su un altro picco roccioso, quella che divenne poi nota come Rocca Manfrediana. Col trascorrere dei secoli queste costruzioni vennero unite da cinte murarie e le roccaforti si trasformarono in cittadelle fortificate, con un dedalo di viuzze ciottolate.
 

COSA VISITARE A BRISIGHELLA
Il borgo di Brisighella già da lontano appare in tutto il suo splendore, potendo apprezzare la suggestiva posizione in cui si erge. Le strette viuzze che conducono fin su alla Rocca trasudano storia e permettono di immergersi in un lontano passato.
Qui di seguito vengono descritte le principali attrattive della cittadina.

Rocca Manfrediana
Come già accennato la Rocca Manfrediana rappresenta indubbiamente una visita di grande interesse. Questo edificio fu costruito nel 1310 dalla famiglia Manfredi ma assunse le forme attuali solo in seguito, durante il dominio dei Veneziani. Questi fecero costruire il possente maschio ed in parte le mura.
Oggi la Rocca si può apprezzare ancora con alcuni elementi distintivi che rimandano al Medioevo, come i fori che servivano per le catene per far alzare ed abbassare il ponte levatoio, le feritoie ed i camminamenti di ronda. Ormai da molti anni, per la precisione del 1977, all’interno della Rocca è presente un Museo dedicato al lavoro del contadino, dove poter scoprire attrezzi usati nei secoli passati per lavorare i campi e praticare i mestieri.

Torre dell’Orologio
In realtà in origine era l’antica torre fatta costruire da Maghinardo Pagani, ma col tempo perse la sua funzione difensiva e divenne la Torre dell’Orologio. Nel 1850 fu ricostruita completamente e sempre nello stesso anno vi fu sistemato l’orologio che ancora oggi si può osservare.

Santuario della Madonna del Monticino
Fu costruito per dare una degna “Casa” ad un’immagine sacra in terracotta risalente al 1626. Il Santuario si trova in cima ad un colle da dove si gode di una bella visuale su tutta la vallata circostante. All’interno della chiesa particolarmente degni di nota sono degli affreschi effettuati nel 1854.
Dietro al Santuario vi è una cava utilizzata fino a tempi recenti ed oggi trasformata in un Museo Geologico a cielo aperto.

Via degli Asini
E’ la via più suggestiva del borgo in quanto si tratta di una strada sopraelevata e coperta che prende luce da caratteristiche finestre ad arco. Probabilmente fu costruita nel XIV secolo come camminamento di ronda e sicuramente all’inizio non era coperta.
Solo in seguito venne inglobata con le abitazioni circostanti e venne dotata di copertura, e siccome qui abitavano i birocciai, ovvero coloro che lavoravano nelle cave di gesso aiutandosi con dei carretti trainati da asini,  prese il nome di “Via degli Asini”.

Queste sono sicuramente le parti salienti della cittadina, ma ci son anche altre vie graziose dove è piacevole fare una passeggiata come Via Fossa, Via Gattamarcia o Via Trebbio, da dove si gode di un bel panorama sul paese e sulla Valle del Lamone.
Spesso le vie culminano in piazzette dove ci si ritrova per chiacchierare con gli amici, divenendo un po’ il centro di aggregazione degli abitanti del luogo.
Passeggiando per le vie si potrà scorgere la bella facciata del Palazzo Comunale e giungere fino alla più antica fontana del paese, costruita nel 1490.
Inoltre in centro e nelle campagne intorno a Brisighella ci sono diverse chiese da poter visitare, come la Collegiata di S. Michele Arcangelo, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, la Pieve del Tho, la Chiesa di Santa Croce e la Chiesa di San Francesco.
 

PARCO REGIONALE DELLA VENA DEL GESSO ROMAGNOLA E TERME
Visitare Brisighella può essere anche l’occasione per ritemprare il fisico con salutari ed amene passeggiate all’interno di quest’area verde protetta. Si trova nell’Appennino Romagnolo e presenta degli elementi geografici e geologici di grande interesse, come i calanchi.
Sempre all’interno del Parco si trova uno stabilimento termale, immerso nel verde ma al tempo stesso a poche centinaia di metri dal centro storico di Brisighella. Ritemprare il fisico e la mente in questo luogo sarà veramente possibile, potendo usufruire della storica piscina all’aperto e di trattamenti con acque sulfuree e salsobromoiodiche.
 

GASTRONOMIA
Per completare al meglio la visita a questo grazioso borgo si consiglia di lasciarsi tentare dalle specialità culinaria del luogo. La cucina tradizionale romagnola viene preparata in tutti i ristoranti e le trattorie del territorio, ma alcune eccellenze sono prettamente brisighellesi, come l’olio extra vergine di oliva “Brisighello”, il formaggio conciato stagionato nelle grotte di gesso, il carciofo Moretto prodotto nella zona dei calanchi e la Pera Volpina frutto dimenticato dai più. Tra gli insaccati non si può non citare la “Salsiccia matta” preparata con le parti meno nobili del maiale, come la lingua, la testa ed il cuore. Se ne ottiene un prodotto che viene consumato sia fresco che cotto sulla griglia, oppure anche stagionato e conservato sott’olio. Accanto a questi prodotti tipici non si possono non menzionare i vini, come il Sangiovese D.O.C. e l’Albana di Romagna D.O.C.G..